VENGO CON TE – LA SUA LIBERTA’ DIVENTA LA MIA LIBERTA’ segnalazione del libro di Antonio Errigo sul Blog “ANIMAPOESIA” di Geralda Antonella Quattrone del 7 Settembre 2012
VENGO CON TE – LA SUA LIBERTA’ DIVENTA LA MIA LIBERTA’ segnalazione del libro di Antonio Errigo sul Blog “ANIMAPOESIA” di Geralda Antonella Quattrone del 7 Settembre 2012
Prima indagine introspettiva per Antonio Errigo
“Ma solo facendo un viaggio si capirà perché lo si doveva fare; e se qualche volta è difficile partire perché le abitudini, il dovere, gli impegni, la mancanza di tempo, il dubbio, le aspettative delle altre persone sembrano ostacoli insormontabili, non dimentichiamo che c’è solo una cosa peggiore del viaggiare, ed è il non viaggiare affatto” (Oscar Wilde)..
E’ il viaggio la costante, la parola chiave, che indirizza non soltanto il lettore già alle prese con la lettura , ma anche chi vuole accingersi a farlo. Il viaggio alla scoperta del se, l’indagine introspettiva, lo scavare nei valori intrinseci dell’animo, mediante l’utilizzo di una semplicità che è grandezza disarmante. E’ il tema del viaggio, dunque, il protagonista di “Vengo con te” opera prima di Antonio Errigo, Gangemi Editore.
Il libro è stato presentato mercoledì 5 settembre, presso la Biblioteca del Palazzo della Provincia di Reggio Calabria. Sono intervenuti alla presentazione Monica Falcomatà, consigliera delegata alla cultura e ai grandi eventi, Benedetta Borrata in veste di relatrice, alcuni membri e il Presidente, Prof. Giuseppe Casile, del “Circolo Culturale Rhegium Julii ”, curatore dell’incontro.
“Vengo con te” è il viaggio verso gli U.S.A. dove non esistono barriere spazio-tempo. Un cammino disaminante in quei valori semplici, autentici, che, molte volte oggi, sono andati perduti, valori che l’autore mette in risalto, attraverso la descrizione di gesti semplici, come quello del preparare il caffè con la sapienza e la saggezza delle nostre nonne. Un cammino di cinque ragazzi alle prese con la vita universitaria, e le semplici vicissitudini quotidiane che ne derivano, frammenti di vita dai quali filtrano spesso parole come felicità, rispetto, amicizia, amore tutte legate da un comun denominatore: il desiderio di esaltare lo stupore e la magia delle cose semplici. Il senso simbolico del viaggio, l’idea del viaggiare, del camminare, evoca un aspetto complesso e profondo della vita umana, un aspetto che l’autore, abilmente, declina e disamina.
“L’autore ha meditato il suo viaggio, sa quel che vuole – precisa durante il suo intervento Benedetta Borrata – i percorsi da lui effettuati, durante la narrazione, sono il prevalere della sua capacità d’osservazione di tutto, e soprattutto della parte invisibile legata al valore antropologico e sociologico. “Siamo in un momento di grande difficoltà economica – ha dichiarato la delegata alla cultura Monica Falcomatà – soprattutto per la cultura, ma nonostante questo lavoriamo, e ci impegniamo, affinché la nostra presenza sia costante in quanto la cultura è la miglior arma di riscatto e di progresso sociale. Ribadisco il mio impegno a favore di tutti coloro che si prodigano per la crescita culturale della nostra città, soprattutto in questo momento a Giuseppe Casile e al Rhegium Julii”.
“Gli scrittori insegnano al lettore a considerare il mondo una domanda” così recitava un aforisma di Milan Kundera. Chiedendo ad Antonio Errigo: “In quale ottica, il suo libro, vuole che il lettore veda il mondo, attraverso quale domanda? Ha così risposto: “Nel mio libro parlo, anche, di una storia d’amore che non è un fidanzamento ma lo è, non è una convivenza ma lo è. Quello che vorrei che i lettori si chiedessero è perché siamo alla continua ricerca dell’impalcatura perfetta, dentro la quale racchiudere un sentimento come l’amore? Mi piacerebbe che il lettore si interrogasse su domande come questa, semplici e al contempo complesse”.
G.Antonella Quattrone
(Dal mio articolo pubblicato su CalabriaOra del 07/09/2012)
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