Taranto, Museo Diocesano, lunedì 24 giugno, ore 17.30, presentazione del volume CASTEL DEL MONTE. NUOVA IPOTESI COMPARATA SULL’IDENTITÀ DEL MONUMENTO edito per i tipi della Gangemi editore
Taranto, Museo Diocesano, lunedì 24 giugno, ore 17.30, presentazione del volume CASTEL DEL MONTE. NUOVA IPOTESI COMPARATA SULL’IDENTITÀ DEL MONUMENTO edito per i tipi della Gangemi editore
Lunedi 24 Giugno 2013, alle ore 17.30, presso la sala congressi del Museo Diocesano (Mu. Di) di Taranto, Vico Seminario 1, città vecchia, presentazione del volume Castel del Monte. Nuova ipotesi comparata sull’identità del monumento di Giuseppe Fallacara e Ubaldo Occhinegro, pubblicato per i tipi della Gangemi editore.
Il libro è incentrato sul più famoso e controverso monumento di Puglia, eretto da Federico II di Svevia nell’ultimo ventennio del suo regno, sulla cima isolata ai margini dell’alta Murgia, altopiano che si estende tra Andria, Corato e Minervino. Il Castel del Monte rappresenta, per via della sua rigorosa geometria, il simbolo più alto della volontà estetica, scientifica e razionale che l’Hohenstaufen perseguí con costanza in tutti i campi del suo operato: dalla Politica alla Giurisprudenza, dall’Arte all’Architettura. Non essendo pervenute documentazioni dirette sulla sua costruzione, permane tutt’oggi un velo di mistero sulla reale funzione della struttura, sul suo utilizzo, sulla scelta formale e sulla sua inusuale ubicazione sul territorio Pugliese. La mancanza di dispositivi di difesa appropriati presenti in altri forti svevi coevi, quali motte, fossati o ponti levatoi, le feritoie troppo strette per l’uso di balestre e le aperture troppo ampie a pianterreno, le scale a chiocciola rampanti sulla sinistra e la assenza di spazi per guarnigioni e cavalli escludono, infatti, un utilizzo della struttura a scopi difensivi o di presidio. Di contro, l’assenza di cucine e depositi per le vettovaglie, la presenza al piano superiore di panche in marmo lungo tutto il perimetro degli ambienti (che rendono impossibile un qualsiasi tipo di arredamento) e la ferrea geometria delle sale, tutte comunicanti tra loro e identiche in pianta, rende poco verosimile una lettura di tipo residenziale per l’edificio. Si aggiunge a questi elementi, l’unicum rappresentato dalla planimetria plurisimmetrica, dalla ripetizione ossessiva del numero otto e dagli intricati rapporti proporzionali tra le parti dell’ edificio, che ha suscitato da sempre l’interesse degli studiosi. Partendo, con un approccio metodologico innovativo, dall’esame diretto di una serie di elementi architettonici presenti nel monumento e analizzando fattori storici, architettonici e scientifico-culturali in cui l’edificio si colloca, si giunge, in questo testo, a delineare una nuova, originale ipotesi funzionale sul controverso edificio. La forma architettonica, la costruzione e la decorazione sono strettamente legate alla funzione per la quale il monumento è sorto e contribuiscono oggi a fornirci una logica visione d’insieme della reale utilitas dello straordinario monumento voluto da Federico II.
Presentano il volume gli autori.
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