Inaugurazione della mostra “Forma, materia, colore del paesaggio laziale. Vedute di Valerio Palmieri”.
Inaugurazione della mostra “Forma, materia, colore del paesaggio laziale. Vedute di Valerio Palmieri”.
Mercoledí 29 ottobre 2008 (ore 17,30), alla Torre Civica di Pomezia, verrà inaugurata la mostra di Valerio Palmieri, “Forma, materia, colore del paesaggio laziale”, il cui catalogo è pubblicato per i tipi della Gangemi Editore.
La pittura di Valerio Palmieri, architetto ed artista romano, si afferma soprattutto quale pratica di un vedutista impegnato a cogliere gli aspetti più moderni del paesaggio contemporaneo, denso di contaminazioni, aperture, vertigini, tracce del passato ed anticipazioni di futuro.
Valerio Palmieri descrive appassionatamente la natura, osservando con attenzione tutti gli aspetti del reale. Nei suoi dipinti natura ed architettura si fondono intimamente raggiungendo vertici espressivi altamente poetici, strade e quinte arboree spingono lo sguardo verso lontananze indefinite in cui il paesaggio non fa da sfondo ma è protagonista. Una vivace apertura intellettuale caratterizza la sua personalità artistica. Il suo racconto possiede accenni intimi e lirici che rimandano alla dolcezza del colore di Giovanni Bellini ed al rigore geometrico di Piero della Francesca che in entrambi i casi interpreta in chiave estremamente personale e moderna attraverso una straordinaria sintesi di percezione ed astrazione del reale, di tradizione ed innovazione. Le sue composizioni sono geometricamente ordinate, chiuse entro un sistema prospettico costruito e regolato dal colore e il colore è intriso di luce, con l’intento premeditato di rendere la sensazione preziosa di uno spazio non illuminato ma spontaneamente luminoso. Anche il colore assume un ruolo nuovo: non riempie i contorni, non aggiunge, non toglie, ma costruisce le FORME, divenendo protagonista e sintesi dei rapporti di luce e volume in una pittoricità integrale. I colori, mai puri ma sovrapposti, si dispiegano sulla tela ricchissimi e vivaci: l’accordo dei toni caldi e di quelli scuri o squillanti, dà vita ad una sofisticata policromia sulla quale domina una nuova luminosità diffusa, la linea scompare e l’immagine appare ai nostri occhi come un corpo fatto di MATERIA. La ferma consapevolezza della sua libertà artistica si concreta anche nella particolare “maniera” adottata, in molte sue opere si notano tagli, incisioni, segni, introdotti per predisporre la superficie ad accogliere ciò che per l’artista “è tutto ed è in ogni cosa”: il COLORE.
La grandezza di Valerio Palmieri e dei suoi dipinti sta nella capacità di trasformare il limite iconografico del paesaggio in un “valore di immagine”, mediante una autonomia figurativa in cui contenuto e sentimento sono completamente espressi.
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